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I loro genitori sono Dis, sorella di Thorin figlia di Thrain e Fremin, anche detto Flirk buon amico di Thorin. Il padre di Fili e Kili morì nella battaglia per Moria quando i due erano piccoli.
Da quel momento in poi Thorin gli feve da padre in un certo senso, li crebbe, li addestro, gli raccontò della bellezza della loro casa perduta, del giorno in cui il drago la rubò e infine gli raccontó della morte di loro padre (Nella battaglia di Nanduhirion)... ("Quando re Thrain organizzó di riconquistare Moria tu avevi 7 anni Fili e tuo fratello 2, avevo raccomandato a tuo padre di non venire, volevo che rimanesse con voi e con vostra madre. Lui mi fece credere che lo avrebbe fatto, ci salutò alla nostra partenza, non portava nemmeno l'armatura. Sinceramente mi sollevò in un primo momento l'idea che comunque fosse andata qualcuno vi avrebbe potuto addestrare e crescere come i principi che siete mi rallegro. Ma questa sensazione durò poco perché quando la guerra contro gli prchi di Moria iniziò me lo ritrovai a combattere al mio fianco... quando un orco lo colpì a morte ne rimasi distrutto ma nel colmo del mio dolore trovai il coraggio per guidare l'esercito alla vittoria. Solo che non gioimmo molto quel giorno perché i morti superavano di gran lunga il nostro cordolio")
Sin da quando erano due bimbi erano uniti e stavano sempre insieme, benché Thorin portasse quasi sempre Fili con lui, nei viaggi in cui un bambino non era di peso. Alla morte di Fremin gli ha promesso di crescere Fili come il suo successore, cosa che sarebbe stato alla morte di Thorin.
Entrambi i figli di Dis e Fremin gli ricordavano a modo loro i genitori. Fili ricordava Fremin per i suoi occhi chiari e i capelli biondi, ma se lo guardava con attenzione poteva scorgere dei particolari nel suo volto che gli ricordano molto sua sorella. Mentre invece Kili che aveva ripreso gli occhi scuri e i capelli mori da Dis era la fotocopia di suo padre per i particolari del suo volto.
Fili quando Thorin raccontava le storie su Erebor a lui e a Kili si sforzava di ricordare le vaste sale di Erebor, ma era troppo piccolo quando le vide per poterle ricordare con chiarezza. Comunque lui poteva immaginarsele meglio del fratello che è nato alle montagne azzurre senza neanche aver mai visto la sua vera casa. Ma anche se una volta aveva visto quelle enormi sale probabilmente se non fosse stato per le storie di Thorin avrebbe semplicemente dimenticato quelle immagini sfocate della dua memoria per far posto alle montagne azzurre.
Thorin li ha cresciuti in modo da prepararli al loro futuro, già da quando i due nani erano piccoli li vedeva già come due forti principi dei nani che avrebbero saputo garantire al loro nome un futuro.

6/7 mesi prima del loro arrivo a casa di Bilbo quindi dell'inizio dell'avventura Kili e Fili sono in una foresta vicino alle montagne azzurre a prendere un po' di aria fresca fuori dal buio delle stanze della montagna.
"Fili… Sbaglio o sono più alto di te?"
Misurò anche le loro altezze con la mano dalla sua testa verso quella del fratello ed effettivamente qualche centimetro di differenza c’era eccome.
Fili si voltò osservandolo anche con quel movimento della mano:
"Non lo so… Perché me lo chiedi?"
Qualcosa si fece largo nella mente di Kili, un ricordo di un gioco che gli faceva sempre Fili quando erano piccoli solo perché lui era il più piccolo.
Ma questa volta la questione era diversa perché le parti si erano invertite e Kili poté avere la sua “vendetta”:
"Chi è ora il fratello più grande?"
Allargò di più suoi occhi e allargò le mani come faceva quando voleva afferrare qualcosa e cercò di avventarsi sul fratello per fargli il suo stesso gioco dell’infanzia ma Fili lo bloccò prima. Lo aveva capito fin da subito di cosa stava parlando e lo afferrò dal collo per fargli quel gioco dato che lo desiderava tanto:
"Ah si eh?! – mentre gli muoveva la mano a pugno sulla testa scompigliandogli i capelli mori – Va bene fratellino…"
continuò mentre il fratello cercava di dimenarsi e liberarsi e poi davanti a loro sentirono un rumore sospetto che insospettì entrambi i nani fermando il loro momento di gioco:
"Hai sentito?"
sussurrò Fili al fratello tenendolo ancora in quel modo mentre guardava il bosco intorno a loro come per cercare la fonte del rumore:
"Si ho sentito… Ma se mi lasciassi forse…"
"Ah ops scusa."
Lasciandolo lo fece cadere a terra e nemmeno Kili si aspettava una mossa del genere e quando si rimise in piedi si mise schiena contro schiena a Fili e incoccando una freccia nel suo arco:
"Da che parte era secondo te ?"
chiese squadrando la foresta intorno a sé:
"Non lo so Kili ma sta attento potrebbe essere di tutto."
Con l’esperienza che entrambi avevano, veramente poteva essere qualsiasi creatura nemico o amico ma in entrambi i casi loro erano pronti e armati:
"Chi sei?... Fatti vedere !"
Impose Fili girando con il fratello da avere una migliore visione panoramica del punto in cui erano che per il momento sembravano esserci soltanto loro.
Tra foglie e alberi potevano esserci anche animali, come grandi orsi o lupi selvaggi, e uccelli in grado di fare tanto da far insospettire i due nani.
A un certo punto sentirono ancora quel rumore e videro un cespuglio alto muoversi a tratti e Kili scattò ancora:
"ECCOLO !!!"
Preparó una freccia nell’arco e stava anche per scoccarla sentirono una voce profonda che chiedeva una cosa a entrambi. Come se già sapesse che fossero due in quel bosco:
"Aspettate, aspettate… - sbuca una mano con un guanto senza dita ed era più alto dei due nani – Non sono un nemico."
I due fratelli si mettono spalla contro spalla allontanandosi verso il punto in cui sbucò un uomo vestito con una tunica completamente grigia, compreso la barba lunga e riccioluta fino a metà petto, e un cappello a punta sempre grigio che gli copriva gli occhi.
"Non sono un nemico."
Ripeté appena fu uscito dal cespuglio del bosco e i due notarono che anche lui era armato di un bastone lungo che poteva usare anche come arma, tanto i due fratelli erano armati più di lui.
Egli era alto più di Fili e Kili ma anche molto più alto degli uomini che vedono tutti i giorni nel villaggio, e quando si tolse il cappello incontrarono i suoi occhi chiari e azzurri come quelli di Fili.
Guardandolo Fili ebbe la sensazione di averlo già visto da qualche parte, quasi familiare. Lui sorrise ai due per rassicurarli e tranquillizzarli:
"Salve Fili e Kili…"
Già che conosceva i loro nomi li fece mettere ancora più in guardia ma guardando quel colore delle iridi li faceva calmare, o almeno solo Fili lo sentiva perché Kili aveva ancora la freccia puntata.
Fili abbassò di poco le armi sperando che anche l’altro avrebbe fatto lo stesso:
"Chi sei straniero, e come fai a conoscere i nostri nomi?"
Il vecchio non abbandonò il sorriso caldo e continuò a parlare:
"So i vostri nomi perché conosco sia vostro zio che vostro padre, Flik."
Sentendolo nominare da quell'anziano con l’aspetto minaccioso ma anche gentile allo stesso tempo, i due nani rabbrividirono al ricordo del genitore, anche se scomparso da tempo, ma grazie a lui Fili ebbe un flash:
"Aspetta, io ti ho già visto… Tu sei quello che alla festa di capodanno porta i fuochi d’artificio…"
Kili si volta a guardare Fili.
"Stai scherzando spero ?!"
anche Fili si volta a guardare Kili:
"Sì, non lo ricordi ? Eppure non è passato tanto da capodanno... "
si rivolta con uno sguardo sospetto verso l’uomo:
"Che ci fai qui, straniero?"
Al signore grigio non sembrò dar fastidio essere stato chiamato per due volte consecutive “straniero”, forse per abitudine e infatti non si scompose:
"Se abbassate le armi sarò molto più contento nel parlarvi."
nello stesso istante in cui i fratelli abbassarono le armi lui si liberò del cappello a punta rivelandosi un po’ più basso di quel che sembrava e sembrava anche meno minaccioso.
"Sapete una cosa, ragazzi? È da tanto tempo che desideravo parlare con voi e ho aspettato a lungo e credo che sappiate cosa sto per proporvi… Ma prima lasciate che mi presenti. Io mi chiamo Gandalf il Gandalf."
Kili lo guardò strano, come se volesse prenderlo in giro perché era vestito di quel colore o perché si chiamasse veramente così. Decise di rimanere stranamente in silenzio.
"Salve Gandalf, - salutò Fili – ci saremo presentati comunque ma tu ci hai preceduto."
I due non sapevano cos’avesse in mente quel Gandalf e anche per il fatto che conosceva il padre e di sicuro lo zio, nessuno tra le persone che entravano e uscivano dal villaggio, passavano tutte da Thorin, e di sicuro anche lui.
"Io non so se vostro zio vi ha parlato di me, ma a quanto pare no per via dell'accoglienza."
Il tono era calmo, una strana calma, che fece un po' ribrezzo ai due fratelli, ed erano ancora armati. Gandalf raccontò loro quello che già sapevano di loro zio, ovvero, l'impresa per riprendersi Erebor.
C'erano grandi differenze tra spedizioni e imprese.
Le spedizioni venivano fatte con i nani padri, aiutanti, e dai nani bambini per fargli esplorare i boschi e le montagne che circondavano il villaggio, e, a mano a mano, che i nani screscevano, questi viaggi li facevano con i figli.
Le imprese, invece, venivano fatte da nani adulti e esperti in qualcosa, per viaggiare molto lontani da casa, per molti giorni, anche mesi a volte,
Esse erano pericolose e insidiose perchè ci si basava solo sulle regole di sopravvivenza e bisognava stare attenti ai nemici che si potevano incontrare per la via. Gli orchi purtoppo non mancavano mai.
Confessò anche che sapeva dei vari talenti dei due fratelli, in cuor suo Kili si sentiva lusingato che il mago non avesse nulla in contrario contro gli archi, i nani che li usano, e cambiò anche postura assumento una posa più formale.
E qui si vide la differenza di altezza di cui ne parlava prima Kili.
Avvertì inoltre che aveva incontrato Thorin parecchi mesi prima nei pressi di Brea e che lo ha convinto di intraprendere questo viaggio, anche perchè ha parlato anche con altri nani del loro villaggio, quelli più anziani e in grado di capire, tramite alcuni segnali, che un'impresa andava fatta o meno.
Solo quando ebbe una completa risposta positiva decise di cercarli finchè la loro madre lo avvertì che erano in queste zone.
"Tu ci stai dicendo che, noi due dobbiamo affrontare questo viaggio?"
Al povero Fili tremavano le mani al solo pensiero.
Proprio in quel momento ne stava parlando con Kili ed ecco spuntare dal nulla quel mago avvertendoli che era possibile tornare alla montagna.
In cuor suo un po' sentì che aveva paura, si sentiva ancora più piccolo di quel che era.
Poteva essere l'impresa più pericolosa della sua vita oppure quell'occasione che aspettava da quando era un nano bambino dato che suo zio l'ha addestrato solo per quel momento.
Peccato solo che una persona mancava all'appello già da molto tempo ormai, già stava in ansia ma riusci a non darlo a vedere.
Kili invece non poteva crederci che stesse succedendo sul serio, sentiva una spacie di adrenalina scorrergli nelle vene e sorrise al mago.
Alla domanda del principe Gandalf il grigio annuì e sorrise per rassicurarli entrambi:
"Certamente Fili, figlio di Filk, il momento è quasi giunto, e voi... - si alzò dal masso in cui si era seduto - Ne farete parte in quanto nipoti di Thorin Scudodiquercia."
I fratelli si guardarono per pochi attimi e poi insieme riguardarono il mago vestito di grigio, alto quasi quanto un albero che si avvicinava al punto in cui era sbucato.
"Per ora ci salutiamo. Preparatevi nani..."
E se ne andò.
Loro pensarono a quelle sue parole per tutto il tempo prima del viaggio.
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1 | Jul 4th 2016 12:37